Alberto Angela e le Meraviglie della penisola

Fiore all’occhiello del patrimonio artistico e culturale italiano, La Rotonda è stata scelta da Alberto Angela e dal suo staff come modello da proporre al grande pubblico di Rai Uno per raccontare e rappresentare il lavoro di Andrea Palladio, architetto, teorico dell’architettura e scenografo del Rinascimento italiano, considerato come una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale.

Rai Cinema, per il programma televisivo documentaristico “Le Meraviglie”, un format ideato e condotto da Alberto Angela che accompagna gli spettatori in un viaggio alla scoperta delle meraviglie italiane segnalate dall’UNESCO, è arrivata alla Villa Palladiana con uno staff di trentacinque persone che si sono trattenute sul luogo per due giorni, al fine di svolgere le riprese.

La puntata, andata in onda in prima serata su Rai Uno nel 2018, ha trattato svariati temi; dagli straordinari scenari di Castel del Monte e dei Trulli di Alberobello in Puglia, al mondo dimenticato degli Etruschi, fino all’ultima tappa del viaggio tra le meraviglie italiane, le Ville Palladiane del Veneto, tra cui Villa Almerico Capra (La Rotonda, appunto) e Villa Caldogno.

Quello tra le Ville Palladiane ha voluto essere un viaggio, intrapreso da Alberto Angela, per raccontare dimore che, in passato, hanno costituito un rifugio per la villeggiatura e per l’ozio, dove la nobiltà del tempo poteva ritirarsi a vita privata. Residenze che, oltre alla funzione abitativa, avevano anche una forte funzione identificativa delle famiglie che le abitavano.

Le riprese effettuate a La Rotonda si sono concentrate principalmente su due aree; la prima è stata il salone centrale, nobile, al quale si accede da uno dei quattro ingressi della Villa. Questa maestosa sala circolare che accoglie il visitatore viene definita da Angela come “il cuore de La Rotonda, costituito non da mattoni, ma da aria”. La seconda area su cui si sono concentrate le attenzioni del conduttore sono state invece le cucine, un luogo della dimora nel quale si respira e si percepisce un’atmosfera intima e familiare tanto che, usualmente, possono essere visitate solo in forma privata.

Cogliamo l’occasione per ringraziare Alberto Angela e il suo staff per aver dato visibilità a questo gioiello architettonico immerso nella campagna alle porte della città e per aver capito in maniera ineccepibile il luogo dove si trovavano, raccontando La Rotonda al grande pubblico senza mancare di una forte sensibilità.