Sir Norman Foster in visita a La Rotonda
Quando Sir Norman Foster, architetto e designer britannico tra i principali esponenti dell’architettura high-tech, in un giorno di ottobre dalle 12 alle 16 circa, è venuto a visitare La Rotonda si è creato un ponte, un collegamento potente e profondo, tra l’architettura di oggi e quella di ieri.
Una visita all’insegna del rispetto e del silenzio all’interno di un edificio che, tramite le sue strutture e le sue decorazioni, trasmette continue ed intense vibrazioni. D’altronde, ogni arco, ogni struttura o decorazione racconta qualcosa al visitatore riguardo la storia de La Rotonda, iniziata nel XVI secolo con la sua costruzione.
In visita a Venezia con la moglie Elena Ochoa Foster e ospite di Francesco Bellavitis, Sir Norman Foster – premio Pritzker che la regina d’Inghilterra ha nominato Lord nel 1999 e autore di capolavori dell’architettura contemporanea, come la Hong Kong and Shanghai Bank, la City Hall, il Millennium Bridge di Londra e la cupola del Parlamento di Berlino – ha deciso di godere delle bellezze della vicina Vicenza: partendo dalla Basilica Palladiana, edificio pubblico che si affaccia su Piazza dei Signori, continuando con il Teatro Olimpico, una delle meraviglie della città, e concludendo con La Rotonda.

Una visita magnifica, di quelle inaspettate, che avvengono in un momento inatteso, in cui la persona, il visitatore e anche un numero primo come Sir Norman Foster, che non trova comun denominatore con alcun tipo di situazione, riescono ad entrare in simbiosi con il luogo.
Finita la visita, nella speranza che un’occasione del genere possa ripetersi in futuro, Nicolò Valmarana ha proposto all’architetto britannico di “considerare La Rotonda come il suo studio”.
La sensazione è che da personaggi di questa caratura si impara anche dal silenzio, dal rispetto e dal sorriso di profonda gratitudine e accondiscendenza.
