1546
Il Consiglio della Città di Vicenza affida l’incarico a Palladio per le logge del Palazzo della Ragione, il simbolo del potere municipale, ma il cantiere sarà avviato nel 1549: con questa commissione diventa Architetto della Città, ruolo che gli rende 5 scudi d’oro al mese fino alla morte. Palladio circonda con un doppio ordine di arcate l’edificio medievale preesistente, tenendo conto di aperture e percorsi grazie a una soluzione elastica basata sull’iterazione delle ‘serliane’, che permettono alla luce di penetrare liberamente al di sotto delle volte. L’esito è un edificio senza precedenti, definito dallo stesso architetto «una basilica de’ nostri tempi», esplicitando la volontà di adattare tipologie antiche a funzioni moderne, proprio come mette in atto negli stessi anni con le ville.
Cantiere di Villa Saraceno a Finale, mai completata. Sebbene nei disegni di questi anni Palladio immagini già un’integrazione architettonica tra casa dominicale e luoghi del lavoro agricolo, deve scontrarsi con le resistenze dei committenti e con strutture preesistenti: è il caso di Villa Pojana a Pojana Maggiore, dove la barchessa palladiana è ancora separata dalla residenza padronale.